Il colore è rappresentativo di sensazioni e stati d’animo, che ognuno di noi mediante la scelta di capi d’abbigliamento, accessori o dettagli beauty, decide di comunicare al mondo più o meno consapevolmente. I colori assumono anche un ruolo fondamentale negli acquisti e diventano rappresentativi della personalità di un brand, al punto tale che diventa quasi impossibile separare l’oggetto dal colore e dalle sensazioni trasmesse. Pensiamo ad esempio alla Ferrari, che veicola con il rosso aggressività e potenza, all’iconico rosso Valentino ed alle leggendarie suole rosse delle scarpe di Christian Louboutin.
Attualmente, alla scelta di un colore è associato un significato intrinseco, legato alle sensazioni che trasmette, indipendentemente dal nostro ruolo nella società. Nel passato, un determinato colore attribuiva un valore a chi lo indossava, poiché indicativo delle materie prime dalle quali era costituito.
Nell’antichità, la maggioranza della popolazione indossava colori chiari e naturali, come i beige ed i marroni chiari, che oggi rappresentano i grandi neutri, simboli d’intramontabile eleganza. I colori erano indicativi della classe sociale di appartenenza e tutto ciò che era colorato, considerato quasi magico, determinava il costo delle materie prime dalle quali era costituito. Il color porpora indicava il mollusco del murice, una rara conchiglia del Mediterraneo, da cui veniva estratto il pigmento. Considerato, che per tingere una sola veste erano necessarie migliaia di conchiglie, tale colore era molto costoso e pertanto,rappresentativo delle classi sociali più agiate. Nell’antica Roma era usato per decorare le vesti degli aristocratici e la toga dei senatori.
Per un mercante di stoffe esistevano tante tonalità di rosso quante erano le materie dalle quali si otteneva questo colore mentre oggi, Pantone Color Institute indica innumerevoli sfumature di rosso, che veicolano messaggi subliminali totalmente diversi rispetto al passato.
Cosa trasmette il rosso e perché è rappresentativo di questo particolare periodo dell’anno?
Il forte valore simbolico di questo colore è associato al sangue ed al fuoco. In passato, il fuoco, portatore di luce, serviva a cacciare i demoni nelle tenebre, gli animali selvatici dagli accampamenti durante la notte ed indispensabile alla sopravvivenza, per riscaldarsi e cuocere i cibi. In ambito religioso, il riferimento al sangue simboleggia il sangue di Cristo.
Nell’antichità, il rosso era simbolo di potere, rappresentato dai mantelli color porpora di reali, imperatori e papi ed assumeva il significato di valore, in riferimento al sangue versato in battaglia. Marte, dio della guerra, indossava vesti rosse. Nell’Ottocento era presente nelle divise delle truppe inglesi, che con coraggio volevano essere ben visibili in battaglia. Rossa era la camicia di Garibaldi e dei Mille e rosso era il colore delle bandiere socialiste e comuniste.
Gli Egizi pensavano, che le persone con i capelli rossi, dopo la morte si sarebbero trasformate in vampiri.
In pittura rappresenta erotismo e passione, tanto da diventare il tratto distintivo delle capigliature di Tiziano, da cui prende il nome una particolare tonalità di rosso.
In letteratura è simbolo di malvagità e violenza, come “Rosso Malpelo” di Verga.
In epoca medievale era considerato il colore del diavolo e durante l’inquisizione spagnola, le donne con i capelli rossi erano bruciate vive, poiché considerate streghe.
Nei cartoni animati, i personaggi con i capelli rossi assumono una valenza positiva, come Ariel, la Sirenetta di Walt Disney, Anna dai capelli rossi e Pippi Calzelunghe.
Nel cinema, il rosso è rappresentativo di seduzione, con Jessica Rabbit, il personaggio immaginario inventato da Gary Wolf e dalla diva Rita Hayworth emblema di femminilità della vecchia Hollywood, solo per citare alcuni esempi. Il colore dei capelli era talmente collegato alla sua bellezza, che quando il marito Orson Wells, le suggerì di tagliarli e tingerli di biondo, la carriera della Hayworth subì un declino.
Oggi, questo colore assume significati differenti rispetto al passato, ma non passa comunque inosservato. La sola vista aumenta i battiti cardiaci, la respirazione e la pressione sanguigna, poiché associato a segnali di arresto e pericolo. Veicola messaggi di gioia e fertilità ed anticamente era il colore del vestito da sposa. In India è il colore del matrimonio ed in Cina è simbolo di fortuna.
Il rosso è sexy, trasmette amore, passione, provocazione e sfrontatezza. Chi sceglie questo colore ha una personalità travolgente, doti di leader, ama le sfide e segue l’istinto. Al contrario, chi non lo apprezza, preferisce tonalità più soft come il rosa. Gli amanti di questo colore, in genere, hanno un carattere mite, dolce e riservato e preferiscono la sensualità celata ed il romanticismo, alla sfrontatezza del travolgente rosso.
Nel periodo natalizio, il rosso fa riferimento al concetto di vita e di rinascita. Dal punto di vista religioso, è simbolo di regalità e spesso associato al color oro, come messaggero di luce e dimostrazione della presenza divina. L’usanza d’indossare qualcosa di rosso la notte di San Silvestro ha significato di fortuna e buon auspicio ed affonda le sue radici in Cina. Secondo un’antica tradizione cinese, Nìan, il mostro divoratore di uomini, l’ultima notte dell’anno, affiorerebbe dalle profondità marine per nutrirsi di carne umana e sarebbe terrorizzato da un unico colore: il rosso.
“Un’antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino. Dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai”. (Cit.)