Indossa la tua identità

Ognuno di noi conosce e riconosce se stesso attraverso la propria immagine riflessa. Ciò che indossiamo può considerarsi a tutti gli effetti un’estensione della nostra identità all’esterno.

 

Attraverso gli elementi, che costituiscono la nostra immagine esteriore (abiti, accessori, colori, tessuti, forme, acconciatura, make-up) inviamo dei messaggi più o meno consapevolmente. Tali elementi sono fondamentali nel fornire agli altri una serie di informazioni utili a capire chi siamo o chi vorremmo essere. Sulla base dello stesso concetto, gli altri ne trasmettono a noi.

 

Acquisire consapevolezza, circa il grande potere di comunicazione dell’immagine è molto importante.

 

Affermazioni come: “Non ho niente da mettere!” oppure “Mi sono messo/a la prima cosa che ho trovato!” nascondono un significato più ampio e profondo. Per comprenderlo, immaginiamo che: i nostri obiettivi, le paure, i desideri, i blocchi, i sogni, i conflitti e le emozioni si materializzassero in oggetti o particolari di moda, per rappresentarci. Immaginiamo di avere solo pochi secondi, per comunicare agli altri chi siamo e come unico strumento avessimo la nostra immagine.

 

Cosa accadrebbe?

 

Molti di noi farebbero delle scelte autentiche, ovvero selezionerebbero una serie di elementi utili a veicolare chi siamo realmente. Altri, probabilmente, sceglierebbero in funzione di come vorrebbero essere e di quello che gli altri vorrebbero pensassero. Ciò è particolarmente indicativo, per comprendere il legame che intercorre tra immagine e psiche. Inoltre, spiega come dietro le nostre scelte ed affermazioni si nascondano emozioni, desideri ed aspettative.

 

L’immagine è sostanzialmente una forma di linguaggio in codice ed una grande alleata nel processo di comunicazione.

 

Se dovessimo suddividere la comunicazione come una grande torta, in cui ogni fetta costituisse una tipologia di linguaggio, accadrebbe che :

• il 55% sarebbe linguaggio non verbale (abbigliamento, postura, gestualità etc.)
• il 38% corrisponderebbe al linguaggio paraverbale (tono di voce, timbro, velocità etc.).
• solo il 7% della torta sarebbe rappresentativo del linguaggio verbale (le parole)

 

Quanto tempo è necessario perché il cervello decodifichi queste informazioni e costruisca un’idea di ciò che vede? Poco, pochissimo… Una manciata di secondi sono sufficienti a formulare le prime impressioni.

 

C’è un concetto molto esplicativo espresso dalla psicologia della moda, che identifica gli abiti, gli accessori ed i colori come un transfert affettivo. Sulla base di questo principio, ognuno di noi vi proietta (trasferisce) la propria identità sotto forma di emozioni, conflitti, paure, desideri etc.

La  consapevolezza di ciò che ci caratterizza, è fondamentale per accrescere benessere ed autostima ed effettuare scelte, che mettano in luce la nostra identità oltre al fisico.

 

Gli abiti, gli accessori ed i colori trasmettono emozioni.

 

Imparare a riconoscerle, ci permette di comprenderle e comunicarle con maggiore consapevolezza. La concezione che abbiamo di noi ed il modo in cui valutiamo le nostre qualità è fortemente collegato al concetto di autostima, sulla cui base proiettiamo la nostra immagine all’esterno. Talvolta, conflitti, insicurezze e circostanze particolari ostacolano la comunicazione. Accade, che attraverso la nostra immagine sia proiettata un’identità parziale mentre l’identità ideale fatica ad emergere. Questo aspetto è particolarmente visibile aprendo i nostri armadi …

 

L’armadio è molto più di un mobile in cui riporre gli abiti, in quanto riflette il nostro mondo interiore. Il modo in cui è organizzato, la presenza di capi mai indossati o cimeli dai quali fatichiamo a disfarci, la prevalenza di tessuti fluidi o strutturati, l’assenza oppure il desiderio di aggiungere alcuni colori, raccontano:

• chi siamo
• chi eravamo
• chi pensiamo di dover essere
• chi vorremmo essere

 

La Dott.ssa Paola Pizza, psicologa della moda, indica l’armadio come “coach, in funzione di un progetto comunicativo”.

“Attraverso l’analisi del guardaroba è possibile identificare le relazioni tra i capi, l’identità e le emozioni. Ordinare, eliminare, aggiungere e mantenere secondo un progetto d’immagine ben preciso, che miri a valorizzare ed esprimere pienamente ciò che siamo”.

 

Per fare in modo, che la nostra identità sia veicolata in modo efficace, è fondamentale che alla base vi siano l’autenticità e la piena consapevolezza del valore individuale. Porsi delle domande, che riconducano alla sfera emozionale è utile per conoscersi a fondo. In questo modo le scelte d’immagine saranno più allineate ai nostri bisogni, desideri ed obiettivi.

 

Di seguito vi suggerisco qualche esempio, che spero possa esservi utile.

Che emozioni provi rispetto alla tua immagine? / Che rapporto hai con la tua autostima? / Che emozioni provi davanti allo specchio? / Che emozioni provi aprendo l’armadio? / Ti vesti secondo i tuoi bisogni o per assecondare le aspettative altrui? / Che sentimenti esprimi attraverso i colori? / Quale aspetto della tua personalità vuoi far emergere attraverso la tua immagine? / Pensi che la tua immagine ti rispecchi? / Cosa puoi fare, per allineare la tua identità all’immagine esterna e rendere la comunicazione più efficace?

 

 

“Prima conosciti e poi adornati di conseguenza”.

(Epitteto)