Il volto è la sede centrale della comunicazione attraverso l’immagine. Qui, infatti si trovano tutti gli organi corrispondenti ai cinque sensi e questo aspetto lo rende particolarmente importante nel processo comunicativo.
In esso si riflettono emozioni, stati d’animo, abitudini ed esperienze.
Secondo la psicologia estetica prende il nome di faccia, poiché si riferisce al fare, alle esperienze, al vissuto ed al comportamento. Si chiama anche viso, perché si rifà al vedere (attraverso gli occhi) ed infine, volto poiché è dinamico (volgere lo sguardo da qualche parte).
La mimica facciale è il focus della comunicazione del volto, in cui gli occhi e la bocca sono i due elementi più importanti.
Lo sanno bene gli attori, la cui arte è basata proprio sulla capacità d’immedesimarsi in un personaggio e renderlo realistico attraverso le espressioni. È possibile comunicare, infatti segnali di approvazione verso il nostro interlocutore o perplessità per ciò che dice. Un colorito spento e segni di stanchezza, ad esempio possono indicare un periodo di particolare stress. Un incarnato radioso ed una pelle distesa, al contrario sono indici di serenità e benessere psicofisico.
Negli ultimi due anni, inoltre in cui i dispositivi di protezione individuale hanno coperto parte dell’espressività, abbiamo concentrato la comunicazione negli occhi, che hanno rappresentato il centro dell’espressività e delle relazioni.
Così come avviene per l’aspetto anche osservando un volto si formulano idee, giudizi e talvolta preconcetti legati alla prima impressione.
Basti pensare, che attraverso la forma e la mimica si trasmettono messaggi subliminali e sono sufficienti cento millesimi di secondo, per stabilire se una persona può essere più o meno affidabile osservandone il volto.
Crediamo di guardare con gli occhi, ma in realtà vediamo con la mente …
È importante ricordare, infatti che il cervello umano agisce per associazioni. Ciò significa, che un volto che già a primo impatto suscita emozioni negative, genera sospetto e diffidenza. Al contrario, un volto che trasmette positività è percepito subito come accogliente, attraente ed affidabile.
In contesti nuovi, ad esempio, c’è una maggior predisposizione a fidarsi di chi ha sembianze familiari, poiché trasmette sicurezza. Quando, invece si hanno dei preconcetti su alcune persone, spesso si proiettano stati d’animo relativi ad esperienze pregresse.
Esistono delle caratteristiche, che fanno percepire un volto come affidabile?
La risposta è sì. La mente inconscia, sede delle emozioni, della memoria e delle abitudini, riconosce come attraente ed affidabile un volto che ha caratteristiche di: armonia, simmetria, proporzione, luminosità e colorito uniforme.
Il volto è il primo elemento di “valutazione” estetica e la sua pelle, sebbene ricopra appena il 5% del corpo, ha una grande rilevanza nella comunicazione e nelle relazioni sociali. È un organo di scambio tra interno ed esterno ed esprime emozioni (basti pensare, che i problemi cutanei sono sempre legati a disturbi emotivi).
Un colorito uniforme ed una pelle luminosa, pertanto comunicano una condizione di equilibrio e benessere. Allo stesso modo un viso armonioso, sorridente e proporzionato è percepito come maggiormente attraente, in termini di affidabilità e capacità comunicativa.
Riassumendo, possiamo dire, che un bel volto è percepito come buono…
Quando si parla di “un bel volto”, è bene sottolineare, che si fa riferimento a particolari stratagemmi di valorizzazione, che esulano da canoni estetici.
La consulenza d’immagine, in tal senso può essere una grande alleata.
Poiché il viso è il punto focale della comunicazione attraverso l’immagine, è importante comprendere, che ogni scelta di valorizzazione deve essere estetica: esaltare ciò che è visibile esteriormente, senza trascurare altri aspetti particolarmente rappresentativi della propria identità, capaci di apportare benessere ed armonia.
La pelle
Un colorito uniforme ed una pelle luminosa sono requisiti di attrazione ed affidabilità; quindi, detergere ed idratare con prodotti specifici, in base a tipologia ed esigenze è fondamentale.
(Ho approfondito questo argomento un po’ di tempo fa in due differenti articoli… https://simonaloria-mystyleofbeauty.com/questione-di-pelle/ e https://simonaloria-mystyleofbeauty.com/di-che-pelle-sei/ )
Si aggiungono anche: uno stile di vita sano, coltivare le proprie passioni, ritagliare momenti di relax ed ore di sonno sufficienti a rigenerarsi. È scientificamente provato, infatti che una vita serena ed appagante, unita ad una mentalità aperta e curiosa ritardino notevolmente gli effetti del crono invecchiamento.
Le sopracciglia
Sono considerate la cornice di un volto e meriterebbero un articolo apposito, vista la capacità di riequilibrare o alterare proporzioni e volumi. Evidenziano lo sguardo e rappresentano un punto focale della comunicazione.
Un arco sopraccigliare pulito e definito conferisce un immediato effetto liftante sia nel volto maschile, che in quello femminile. Ad ogni modo, le regole per una corretta depilazione sono diverse. Le sopracciglia femminili hanno un andamento ascendente e si compongono di tre parti. La prima inizia dall’angolo interno dell’occhio, culmina in un punto di altezza, per poi ridiscendere e terminare in corrispondenza della fine dell’occhio. (quest’ultima parte deve sempre essere più corta della prima)
Spostando verso l’esterno il punto d’inizio o avvicinandolo, è possibile, ad esempio camuffare occhi troppo vicini o distanti mentre modificando il punto di altezza o la coda finale, si può allargare un viso lungo o dare slancio ad un viso corto. Delle sopracciglia curate e definite, inoltre conferiscono un aspetto fresco ed ordinato anche senza make-up.
Nei volti maschili, a meno che non si intenda conferire volutamente femminilità ai tratti, si esegue una pulizia soltanto nello spazio tra le due sopracciglia, nella parte iniziale ed in quella finale, sfoltendo la peluria in eccesso, ma mantenendo una forma estremamente naturale.
I colori
I colori sono importanti soprattutto in prossimità del volto. Un’analisi cromatica è in grado di suggerire quelli che valorizzano maggiormente in base alla propria dominante cromatica, al fine di illuminare l’incarnato e ridurre le discromie, con scelte specifiche di make-up, colore dei capelli, accessori e vestiti.
Tuttavia, non mi stancherò mai di ribadire, che la funzione dei colori non è solo valorizzare l’esteriorità secondo la propria palette cromatica.
Poiché l’immagine è comunicazione, i colori sono certamente gli elementi ad essere notati per primi, proprio in virtù di ciò che trasmettono anche dal punto di vista psicologico e comunicativo. Ecco spiegato, perché un volto “in palette” sarà comunque poco incisivo, se fa parlare per sé solo i colori “amici” e non abbraccia una visione del colore più ampia, che tenga conto anche degli aspetti relativi alla propria sfera emozionale ed ai personali obiettivi di comunicazione.
Il make-up, i capelli e la linea della barba
Poiché il volto può essere definito come la centrale della comunicazione, il make-up, i capelli così come la linea della barba maschile rappresentano il focus dello stile personale. Ciò significa, che una volta individuato lo stile che ci rispecchia, è importante mantenere continuità anche sul volto.
Attraverso il make-up si tende a creare dei focus sui due elementi più importanti: occhi e bocca.
Lo sguardo è un elemento importantissimo nella comunicazione, poichè consente di capire le reali intenzioni di chi abbiamo di fronte. Non a caso, infatti è consuetudine affermare, che gli occhi siano lo specchio dell’anima di una persona. La bocca è la sede del sorriso, attraverso il quale riconosciamo quanto una persona sia più o meno simpatica, accogliente e disponibile oppure ambigua, quando il sorriso non coinvolge tutti i muscoli e risulta costruito e di circostanza.
È bene ricordare, che le strategie di valorizzazione attraverso questi elementi si basano sulla scelta a monte di armonizzare o caratterizzare la propria immagine.
Se l’obiettivo fosse quello di armonizzare l’immagine, ovvero esaltare i punti di forza, riequilibrando otticamente proporzioni e volumi, sarebbe opportuno fare scelte particolarmente valorizzanti, sia dal punto di vista morfologico, che cromatico. Al contrario, se la strategia fosse quella di caratterizzare l’immagine, cioè trasformare le proprie unicità in tratti distintivi, ben vengano scelte di rottura, che sovvertano le regole.
È importante ricordare che in qualunque caso, ogni scelta veicola un messaggio differente all’interlocutore e pertanto, è fondamentale sia ponderata, consapevole e rifletta la propria identità ed obiettivi.
Gli accessori
Gli accessori si scelgono in base a: caratteristiche cromatiche, forma, stile e dimensione. Rientrano in questa categoria i cappelli, i bijoux, gli occhiali, i foulard, le cravatte etc.
Nella scelta anche in questo caso gioca un ruolo chiave la personale strategia di comunicazione (armonizzare o caratterizzare). In generale è importante ricordare, che forme arrotondate veicolano accoglienza, dolcezza e maggior comunicazione. Sono particolarmente indicate per ammorbidire i volti dai tratti spigolosi, che trasmettono tendenzialmente austerità e rigore.
Le forme più spigolose, invece trasmettono carisma e serietà. Conferiscono un’aria più affermata e professionale ai volti tondi e paffuti, che tendenzialmente dimostrano un’età anagrafica minore rispetto a quella reale.
Infine, molto interessante è la funzione degli orecchini. Secondo la psicologia estetica rappresentano “due occhi supplementari”, poiché conferiscono luce al volto e massimizzano lo sguardo.
“Chi non ha luce in viso, non sarà mai una stella”. (William Blake)